Il Pontefice ha deciso di compiere un appello con tanto di gesto forte: la scelta di Papa Leone XIV con un obiettivo molto preciso.
Dopo le recenti rivelazioni sulla sua famiglia, ed in particolare sulle gesta del padre, Papa Leone XIV è tornato a far parlare. Il Pontefice, infatti, per la giornata odierna, ha optato per una decisione molto forte con il chiaro intento di mandare un segnale al mondo intero. Prevost ha fatto anche un appello affinché i fedeli seguano il suo esempio.

Papa Leone XIV: il gesto per la pace
Trova conferma l’intenzione di Papa Leone XIV di procedere con un gesto forte e chiaro al fine di sensibilizzare il mondo intero alla pace. Prevost, come annunciato durante l’udienza generale del mercoledì in Aula Paolo VI, nella giornata di venerdì 22 agosto 2025 opterà per il digiuno e per la preghiera con lo scopo di arrivare alla pace nel mondo.
Nel corso dell’udienza di mercoledì scorso, Prevost aveva chiesto preghiere per la pace ai fedeli, invitandoli ad invocare l’intercessione di Maria. In questo senso, il Pontefice lo ha fatto chiedendo a tutti i credenti di rispettare nella giornata del 22 agosto, memoria liturgica della Beata Vergine Maria Regina, “digiuno e preghiera”.
L’appello e la scelta
“Mentre la nostra terra continua ad essere ferita da guerre in Terra Santa, in Ucraina e in molte altre regioni del mondo, invito tutti i fedeli a vivere la giornata del 22 agosto in digiuno e preghiera supplicando il Signore che ci conceda pace e giustizia e che asciughi le lacrime di coloro che soffrono a causa dei conflitti armati in corso”, sono state le parole di Prevost. “Maria Regina della pace interceda perché i popoli trovino la via della pace”, ha aggiunto ancora il Papa.
In questa ottica, la Cei ha deciso di unirsi all’appello del Pontefice. La Chiesa in Italia ha quindi aderito all’invito di Papa Leone a “vivere la giornata del 22 agosto in digiuno e preghiera” per supplicare il Signore “che ci conceda pace e giustizia e che asciughi le lacrime di coloro che soffrono a causa dei conflitti in corso”. La conferma è arrivata dal cardinale Matteo Zuppi, presidente della Conferenza Episcopale Italiana.